E' una città che ha fatto da 
					capitale per 1600 anni all'Impero Romano d'Oriente-Bizantino 
					e in seguito a quello ottomano. 120 kaiser ed imperatori 
					sono passati per questa città. Le radici della città 
					arrivano fino ai bui labirinti della mitologia.
					"La terra dei ciechi". 
					Così Byzas capo dei Megari definì la riva opposta del 
					Bosforo, poiché pensava che i Calcedoni, greci come lui, 
					fossero ciechi perché si erano stabiliti nella parte opposta 
					del Bosforo, non vedendo le bellezze della riva europea. Fu 
					così che i Megari si stabilirono nel 667 nella zona dove 
					oggi si trova collocato il palazzo del Topkapi, proprio di 
					fronte alla Calcedonia (oggi Kadikoy). E in onore al loro 
					capo "Bisantion" la chiamarono Bisanzio.
					
					In pochissimo tempo la città diventò un importante centro 
					commerciale e 100 anni dopo la sua fondazione passò in mano 
					ai Persiani. Passato il pericolo persiano, Bisanzio passò 
					alternativamente in mano a Sparta e a Atene per la sua 
					importanza strategica per il commercio sul Mar Nero. 
					
					Durante la guerra civile greca il re macedone Filippo il 
					assediò Bisanzio e l'assedio durò tre anni ma senza 
					successo. Bisanzio non si arrese neanche ad Alessandro 
					Magno. Nel 196 d.C.. la città fu conquistata dall'imperatore 
					romano Settimio Severo. Nel 330 l'Imperatore Costantino 
					diede alla città il suo nome e la rese capitale dell'Impero 
					Romano. Furono così trasportati nella città statue in bronzo 
					e marmo, opere dei più grandi artisti contribuendo 
					velocemente al suo sviluppo. Furono costruite grandi strade 
					e piazze ma non possiamo dire che sia rimasto molto di tutto 
					questo: l'Ippodromo (At Meydani) iniziato da Settimio Severo 
					e completato dagli imperatori successivi, la Colonna di 
					Costantino (Cemberlitas), lo spettacolare acquedotto di 
					Valente, meglio noto come Acquedotto di Bozdogan.
					
					
Istanbul 
					(l'antica Costantinopoli) diventò la capitale dell'impero 
					romano d'oriente con il suo mezzo milione di abitanti e 
					visse il suo periodo d'oro tra il 527 e il 565 con 
					Giustiniano. Giustiniano, dopo aver soffocato una ribellione 
					uccidendo 30.000 persone nell'Ippodromo, trasformò la città 
					con più di mezzo milione di abitanti nella più grande 
					metropoli del periodo. Roma, l'ellenismo e l'oriente si 
					riunirono in uno stile artistico inimitabile. Rimangono a 
					noi di questi brillanti giorni, la chiesa di Ayasofya (Santa 
					Sofia), la chiesa di Hagia Irene, il Palazzo di Yerebatan 
					(la Cisterna Sotterranea), e le Mille e una colonne (Binbirdirek). 
					Ma più fra tutti è la chiesa di Ayasofya che rappresenta 
					meglio la grandezza e la forza dell'impero di Giustiniano.
					
					Le straordinarie mura di Teodosio costruite a metà del V 
					sec., per una lunghezza che supera i sei chilometri e mezzo, 
					hanno delimitato i confini della città fino al XX sec..
					
					Le radici della città arrivano fino ai bui labirinti de 
					mitologia.
					Nel periodo d'oro di Istanbul, Roma, l'Ellenismo e l'Oriente 
					si riunirono in uno stile artistico del tutto originale.
					
					Malgrado i conflitti interni e il pericolo rappresentato dal 
					dilagare dell'Islam, il traffico commerciale nel Bosforo 
					rimase a livelli altissimi fino al XIII sec., ma al contempo 
					la città divenne anche centro dei conflitti per il potere 
					fra le dinastie, sede di governi marci, scena di intrighi e 
					omicidi raccapriccianti.
					 
					Dopo la sconfitta dell'esercito bizantino a Malazgirt, nel 
					1701 l'Asia Minore passò in mano ai Selgiuchidi (ai turchi), 
					questo fu il primo passo verso la fine vicina dell'Impero 
					Romano d'Oriente. 
					
					Nel 1204 Costantinopoli subì la più grande sconfitta della 
					sua storia. Il veneziano Enrico Dandolo a capo dell'esercito 
					durante la Quarta Crociata, scavalcò la barriera del Corno 
					d'Oro e per 58 giorni essi depredarono le opere artistiche 
					di valore inestimabile della più ricca città del tempo. Fu 
					allora che la città di Costantino e Giustiniano cadde. Dopo 
					il breve governo crociato "latino" del 1261 Costantinopoli 
					visse una nuova primavera nel periodo degli imperatori 
					paleografi. Di questo periodo ci sono rimasti straordinari 
					mosaici e gli affreschi della moschea di Kariye (San 
					Salvatore in Cora) e Fethiye.
					
					Nel 1354 gli Ottomani valicarono lo stretto di Dardanelli (Canakkale) 
					e misero piede per la prima volta in Europa a Gallipoli (Gelibolu). 
					Nel 1361 Edirne divenne capitale al posto di Bursa. 
					All'inizio del XV sec. la cristiana-ortodossa Costantinopoli 
					era ormai diventata un'isola in un mare musulmano. Nel 1452, 
					nel giro di un paio di mesi fu costruita sulla sponda 
					europea la fortezza di Rumeli, tagliando così via 
					Costantinopoli dal commercio sul Mar Nero. I Bizantini erano 
					ormai in trappola. L'Europa non reagì a questa situazione.
					
					
					Il 29 maggio 1453 i giannizzeri del sultano Fatih Sultan 
					Mehmet (Maometto il Conquistatore) entrarono nella città che 
					già da lungo tempo stavano assediando. Come disse un 
					biografo questo sultano, il più grande fra tutti, riteneva 
					se stesso un erede dei Bizantini, fondatore di una nuova 
					era, eroe di una nuova epoca alessandrina. Egli nominò 
					Costantinopoli capitale e ispirandosi alla parola greca "is 
					tin polin" (dentro la città) la chiamò con il nuovo nome di 
					Istanbul.
					
					Dopo la caduta dell'Impero Ottomano alla fine della Prima 
					Guerra Mondiale Istanbul fu occupata dagli alleati (inglesi, 
					Francesi, ecc). Alla fine della Guerra di Indipendenza 
					capeggiata da Mustafa Kemal Ataturk il paese riacquistò la 
					sua libertà. Ataturk era un uomo di ampie vedute e realista, 
					un politico eccezionale, tra i più grandi del XX sec.. Egli 
					realizzò quello che nessun uomo politico del XX sec. potette 
					realizzare e cambio radicalmente la vita del suo popolo. 
					Questa fu una rivoluzione culturale nel vero senso della 
					parola. Egli realizzò una comunione profonda tra lo stile di 
					vita turco e la civiltà occidentale. 
					Nel 1923 fu fondata la repubblica e Ankara ne divenne 
					capitale. Istanbul invece è tuttora la città più grande e 
					significativa della Turchia.