Alla mia presentazione basta solo dire: �Sono
turco�� La persona che ho davanti non mi dice
niente, ma con gli occhi mi dice tutto. Ogni giorno
della mia vita � cos�. Essere turco � un mestiere
difficile� Omer Engin As (Membro dell�Ambasciata
turca in Italia e Vicepresidente dell�Unione di
Amicizia Italia � Turchia)
Signor As, come � avvenuto l�incontro del popolo
turco con la religione musulmana?
Il turco � divenuto musulmano quasi 400 anni dopo
gli arabi. Durante la seconda crociata, subendo lo
sterminio da parte delle trib� asiatiche, siamo
avanzati verso occidente. Davanti, per�, avevamo i
crociati. A supportarci sono stati gli arabi. Da
qualche parte dovevamo pur volgerci�
Lo Stato turco finanzia la sola religione musulmana?
Fino all�inizio di quest�anno finanziava soltanto le
Moschee. Adesso si � fatto carico delle spese per le
Chiese ortodosse, protestanti e cattoliche. Inoltre,
nell�ambito dell�ultimo decreto-legge, si � deciso
per il riconoscimento totale dei beni culturali e
delle propriet� private della Chiesa. In pratica, si
sta riconoscendo capacit� giuridica alla Chiesa
stessa.
Come sono i rapporti tra la Turchia e il Vaticano?
Da Papa Roncalli, a cui, in Turchia, � stata
dedicata anche una strada, i rapporti sono
abbastanza buoni. I cattolici vengono a convertire i
musulmani sulle nostre piazze, offrendo copie della
Bibbia scritte in islamico. Nessuno gli dice niente,
ovviamente. Come unica risposta sono state elargite
copie del Corano, in quantit� inferiore,
naturalmente, considerate le nostre pi� modeste
capacit� di spesa. Preghiamo anche in Chiesa, come
Buttiglione d�altro canto, e speriamo in buona fede,
ha affermato di aver pregato in Moschea. Avremmo,
inoltre, voluto partecipare, durante il Giubileo del
2000, all�organizzazione dei servizi a favore dei
pellegrini, ma questo ci � stato negato, con nostro
sincero dispiacere�
� possibile per un musulmano sposare un cattolico?
Io sono musulmano, mia moglie � italiana. Non
abbiamo leggi rigide.
Un�affermazione della signora Nada Loncarica, nel
suo articolo del 17.01.2005, vuole la Turchia che
'chiede con arroganza che siano tolti i crocifissi
da scuole e da edifici pubblici (in Italia)'. In
quale occasione sono state avanzate pretese del
genere?
L�ho sentito per la prima volta dalla signora
Loncarica� Personalmente credo che spetti agli
italiani decidere se tener la croce o meno. � una
questione che, in ogni Paese, riguarda le autorit�
locali. Ho seguito la vicenda dell�imam che voleva
far rimuovere la croce dalla scuola pubblica con
molta curiosit��
Nell�articolo succitato si parla anche di turchi che
'appena possibile ammazzano le monache e i
missionari'. � un�affermazione che corrisponde a
realt�?
Assolutamente no. In Turchia, delle Chiese, sono
tutelati anche gli immobili. Se una Chiesa viene
costruita su di una propriet�, questa non pu� essere
abbattuta. Si pu� solo migliorarla, qualora sia
aperta al pubblico per questioni di promozione
culturale, e tramite apposita autorizzazione.
Nel Suo commento all�articolo del 17.01.2005 ricorda
di come la Turchia abbia iniziato il suo cammino
'verso l�occidente'. Affermando questo, confida in
un�omologazione o in un incontro a met� strada?
Trattandosi di incontro, quanto conta, nello
scambio, il riconoscimento dei valori dell�altro,
del diverso?
Molto. Noi riconosciamo la multiculturalit� da
millenni� Guardate, ad esempio, alla composizione
etnico-sociale della Turchia. Il nostro Paese, dal
canto suo, � sempre andato verso l�occidente.
Questo, per�, non significa che vogliamo perdere la
nostra identit�. Seguiamo le riforme, soprattutto
quelle nel campo dei diritti umani e dei diritti
delle donne. Vorrei ricordare, in proposito, che nel
nostro Paese si � avuto anche un Primo Ministro
donna. Ma, certo, non possiamo, e non vogliamo,
estirpare la nostra cultura.
In quali ambiti vi state occidentalizzando e perch�?
Il turco ha sostituito l�alfabeto arabo con quello
latino in sei mesi. Ha imparato a essere e a
vestirsi come l�europeo; a ordinare il suo cappello
a Parigi; a togliere il chador; a studiare i poeti
occidentali. Il turco vi osserva, e impara la vostra
civilt�. Credo che questo sia determinato in parte
dalla forte ammirazione nei confronti degli altri
Paesi, e in parte dalla volont� di non subirne il
dominio.
Mentre la Turchia osserva c��, secondo lei, in
Europa, una reale volont� di conoscenza?
In alcuni ambienti � come dare un calcio a un muro
di gomma.
A che punto � la Turchia nel cammino verso la
democrazia e la libert�?
Uno dei maggiori difetti del turco � quello di saper
rispettare pi� gli altri che s� stesso. Molti passi
sono stati fatti. Ne dovranno seguire altri.
Perch� il turco-immigrato viene in Europa? E come vi
entra, con le armi, alla stregua dei crociati?
Il turco viene esclusivamente per una questione
economica, per racimolare qualche soldo. Ma �
ansioso di rientrare nel suo Paese, al quale � molto
legato. Difficilmente, visti i suoi legami con la
Patria di origine, riesce ad ambientarsi. E,
sicuramente, non arriva come invasore. I turchi in
Europa sono 3 milioni e mezzo, 4 milioni, e non 22
milioni come afferma la signora Loncarica.
Perch� la Turchia vuole entrare in Europa?
Si cerca, soprattutto, la possibilit� di uno
sviluppo economico che permetta al Paese di
migliorare il suo territorio, le infrastrutture, e
ai cittadini di non dover abbandonare le proprie
case.
La signora Loncarica afferma, inoltre, l�incapacit�
del popolo turco di 'capire'. Riporto letteralmente
quanto scritto: 'Razzista� lo esclamano senza
capirlo� perch� gli � stato negato il diritto di
studiare e di capire�'. Il turco � un incapace, un
ignorante?
Un buon musulmano, generalizzando il discorso, � uno
degli uomini pi� colti e pi� dotti del mondo. La
lingua araba � una scienza. L�Europa ha beneficiato
molto della matematica e della aritmetica araba. Chi
legge il Corano, senza aver affrontato altri studi,
� in ogni caso un uomo sapiente. Questo libro,
infatti, � una spiegazione delle cause
naturalistiche in chiave spirituale.
Se, viceversa, a non capire (il turco) � l�europeo,
di chi � la colpa?
In parte � anche la nostra. Siamo un popolo fiero,
riservato, non propagandistico, e su questo ultimo
punto anche a causa della scarsit� delle risorse
economiche. Motivi economici, politici, mai
religiosi, in passato, hanno reso difficili i
contatti. L�errore pi� grande � in ogni caso nella
non conoscenza, volontaria o involontaria che sia.
Chi � il turco, e quali sono i valori in cui crede?
Per il turco che vive in Turchia questi valori sono
la famiglia, il rispetto verso la nazione, le
autorit� e l�ambiente lavorativo. C��, inoltre,
molta ammirazione per le merci prodotte in altri
Paesi. In particolare, l�uomo turco � un uomo
dignitoso e, forse per questo, anche un po�
permaloso. Sicuramente un uomo onesto. Molto simile
alla vostra popolazione meridionale.
Cosa potrebbe nascere dall�incontro tra la civilt�
turca e quella italiana?
Io avevo sperato nella nascita di una grande
alleanza mediterranea. L�italiano e il turco devono
rendersi conto, nonostante i 2000 km di distanza che
li dividono, che sono molto simili tra loro. In
Turchia la cultura italiana � sentita molto pi�
vicina di quella arabo-islamica. Siamo fratelli di
sangue. L�Italia, inoltre, potrebbe svolgere un
ruolo importante nei rapporti tra la Turchia e la
Grecia. E la Turchia, a sua volta, potrebbe essere
intelligentemente utilizzata dall�Italia come
corridoio di comunicazione verso gli altri Paesi del
Medio-oriente. Questo lo hanno gi� capito i
dirigenti d�impresa di piccola e media grandezza,
gli artigiani, e soprattutto le 35.000 persone che
in Italia mangiano il pane turco�
Perch� si ha paura del turco che entra in Europa?
Perch� ci sono troppi pregiudizi. Perch� non si
conosce la realt�. Perch� la gente non � informata.
A Bruxelles, durante l�incontro del Consiglio
europeo, centinaia di armeni sono scesi in piazza. I
manifestanti hanno chiesto il riconoscimento da
parte dei turchi del genocidio da loro perpetrato a
danno della popolazione armena. Lei � favorevole a
questo riconoscimento?
No, perch� non si � trattato di genocidio, ma di
guerra. Il genocidio � lo sterminio sistematico di
una popolazione, come � accaduto per l�olocausto
ebreo. Sono morti parecchi armeni, � vero, circa
250-350 mila persone, e non 1 milione e mezzo come
si vuol far credere, ma durante i combattimenti,
chiediamoci, quanti uomini turchi sono morti? Dalla
nostra parte, quante donne decapitate, bambini
massacrati? Le stime sono date senza fonti. Il
Governo turco ha chiesto l�apertura degli archivi
sia agli inglesi che ai russi. Non ha ottenuto
risposta. Noi vogliamo che sia fatta chiarezza, pi�
di tutti, ma gli altri governi continuano a tacere.
Queste storie, purtroppo, vengono inventate per
poterle poi utilizzare in maniera strumentale quando
fa comodo. Come � accaduto per la questione di
Cipro.
Mi sembra di cogliere il Suo disappunto su quanto
stabilito a Bruxelles in merito all�entrata della
Turchia in UE�
Infatti� La Turchia potr� rispettare tutte le
condizioni, ma l�Europa si � riservata il diritto di
poter cambiare, anche all�ultimo momento, i
parametri di riferimento, vanificando quindi tutto
il lavoro svolto dal nostro Governo. Questo
significa che, in realt�, per noi non esiste alcuna
garanzia. Credo, in ogni modo, che la data del 2015
rappresenti un vantaggio per la Turchia. Per allora,
considerati i nostri ritmi lavorativi, la Turchia
sar� un Paese progredito. La convenienza ad entrare
in unione sar� pi� la loro che la nostra.
In quale direzione bisogna orientarsi per un
incontro reale?
Nella direzione del dialogo e della conoscenza.
Chiunque pu� affermare le proprie tesi, ma deve
sempre far riferimento a delle fonti�
Il signor Omer Engin As ha gentilmente invitato
parte della nostra redazione in una visita in
Turchia: conoscere significa imparare ad apprezzare. |